IL BOTTONE
Il bottone, un accessorio troppo spesso trascurato.
Quando affronto le collezioni, ancor prima di approfondire il livello di costruzione di un abito o di un giaccone che sia, il particolare che mi induce a classificare il livello sartoriale è proprio il bottone.
Difficile ripercorrere la sua storia, quasi impossibile.
Nel 500 a.C. si parla di popolazioni germaniche che per necessità provocate da temperature particolarmente rigide avevano adottato dei bottoni tipo i gemelli di oggi con due piattine collegate da una barra che le accoppiava.
Dal 200 d.C. sono stati ritrovati bottoni che fungevano anche da ornamento ed erano utilizzati per lo più per stringere le maniche allora portate aderenti al braccio.
Nel medioevo non si usavano abiti aperti con allacciature. Si indossavano infilandoli dal capo.
Nel 1.200 sono l'Italia e la Francia a fare scuola con delle vere e proprie corporazioni di artigiani che si riunivano per specializzarsi nella lavorazione del bottone. Solo persone di buone qualità morali potevano farne parte. Alcune si dedicavano al metallo (in alcuni casi anche prezioso), altre all'avorio, all'osso, al corno, al legno.
Dal rinascimento inizia una costante e crescente ricerca del "bello", niente più a che vedere con la pura funzionalità del bottone. Materiali e forme usati con estrema fantasia affidati più che ad artigiani a veri e propri artisti.
Un aneddoto divertente è quello della regina Elisabetta figlia di Enrico VIII che volle che le maniche dei suoi soldati fossero fornite di bottoni in metallo per ovviare alla poco elegante usanza di pulirsi il naso con le braccia.
Dal 1.700 si iniziò a fabbricare il bottone industrialmente soprattutto in Francia ed in Inghilterra.
Nel 1.844 il fabbricante francese Parent inventò il gambo del bottone per una cucitura più veloce e resistente e sempre in quel periodo il Sig. Clement di Parigi inventò la macchina per rivestire i bottoni in tessuto e, in breve tempo, ne vendette più di trecento solo nella capitale.
Oggi in tempi moderni il bottone rimane un richiamo al passato, al lavoro artigianale, aihmè sempre più raro ma comunque fortunatamente un dettaglio importante della moda. Il buon bottone prevede in alcuni casi solo la qualità del materiale usato, ad esempio nelle camicie. In questo caso la madreperla fa la parte del leone snobbando la diffusissima plastica.
In altri oltre alla qualità subentra la fantasia e la tradizione come nei bottoni dei blazer inglesi o in quelli che adornano le lane cotte ed i loden austriaci. In questi ultimi le fusioni di metallo e l'utilizzo delle corna caduche dei cervi e dei caprioli sono alla base di un artigianato che produce mille e più varianti.
Molto spesso nei capi importanti non vengono abbinati bottoni di struttura complessa ma semplici benché di materiali nobili (l'eleganza è spesso sobria).
I bottoni costano molto, quindi, le aziende che producono capi economici tendono a trascurarli abbinando scelte poco costose che inevitabilmente saranno di medio o basso livello non solo nella qualità ma anche nell'estetica.
Mi raccomando quindi, quando acquistate "occhio" al bottone!!

